ANDRÀ TUTTO BENE – 188.000 morti dopo tre anni

Erano le ore 21 del 9 marzo 2020, la conferenza stampa da Palazzo Chigi indetta dall’allora premier Giuseppe Conte si apriva chiedendo all’Italia una rinuncia.

“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”, annunciava Conte, informando gli italiani su quello che sarebbe stato il lockdown più esteso e più duro dai tempi della Seconda guerra mondiale.

Conte annunciava un lockdown totale nonostante il parere diverso del CTS che chiedeva la chiusura solo di alcune regioni.

L’Italia si risvegliava in emergenza con un piano pandemico obsoleto e non aggiornato dal 2006 (nel quale, comunque, si prevedeva il pieno coinvolgimento della medicina territoriale), tra carenza di mascherine e di bombole di ossigeno, terapie intensive in numero assai minore rispetto alle esigenze.

Bergamo e Brescia che collassavano con tanti cittadini deceduti senza il conforto e ultimo saluto dei propri cari, abbandonati e cremati, senza un funerale, perché, ad un certo punto, si sceglieva di dare spazio agli under 75, sacrificando gli anziani, i nostri anziani!!!

Venivano sconsigliate le autopsie.

Veniva sconsigliato l’utilizzo degli antinfiammatori!!!

Le indicazioni erano queste:
“Attendete l’evoluzione della malattia in casa e assumete solo il paracetamolo se sale la febbre; contattate il 118 solo se avrete una crisi respiratoria”

La conseguenza era che migliaia di persone degeneravano e si ospedalizzavano perché la malattia avanzava e non c’erano più bombole d’ossigeno per tutti!

Il centro sud, con molti meno contagi, di fatto, guardava gli ospedali del nord collassare!

Aumentava la paura, il terrore di morire senza possibilità di rimedio.

Non esisteva una terapia ma, di fatto, in ogni regione, c’erano medici che curavano i primi sintomi del covid senza attenderne l’evoluzione.

Molti di questi medici, che dopo pochi giorni ovvero dal 14 marzo 2020 iniziai a collegare tra loro, agivano inizialmente da soli perché non si confrontavano con gli altri atteso che ogni governatore guardava unicamente al proprio territorio.

La follia più totale, con mascherine vendute fino a 15/20€, consigliando l’utilizzo contestuale dei guanti e degli igienizzanti.

Cittadini che sanificavano i prodotti acquistati prima di entrare in casa, togliendo tutti i vestiti all’ingresso!

Cittadini terrorizzati e supermercati presi d’assalto, utilizzando finanche maschere da sub o mezzi di fortuna per coprirsi l’intero viso.

Regioni come la Basilicata in lockdown con contagio zero.

Famiglie separate per quasi due mesi con elicotteri che controllavano i pranzi di Pasqua o forze dell’ordine che perseguivano chi correva da solo sulla spiaggia!!

Sussidi pari a zero rispetto agli ingenti danni economici subiti mentre in Germania gli imprenditori percepivano il 70/80% del fatturato dell’anno precedente restando a casa.

Potrei continuare all’infinito perché era solo l’inizio di qualcosa di assurdo, che ha cambiato e rubato le nostre vite!!!

A distanza di tre anni, la Procura di Bergamo, con coraggio e determinazione, conclude la prima parte delle indagini, coinvolgendo decine di politici e tecnici.

In modo inconcepibile, il Tribunale dei ministri, per quella prima ondata, ha ‘assolto’, con un’archiviazione, una serie di componenti dell’allora esecutivo: oltre a Conte e Speranza anche Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede!!!

Non finisce qui!!!
L‘emergenza è durata due anni e dovranno sempre spiegarci perché non hanno curato adeguatamente e da subito le persone a casa ai primi sintomi, portandoci al collasso totale!!!
Non molleremo, giustizia per chi non c’è più!!!

Erich Grimaldi

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